La risorsa acqua

Testimonianza della Sig.ra Germana Tasca​

Germana, figlia di una famiglia storica del paese è nata a San Pietro in Gu durante la 2° Guerra Mondiale e precisamente nel ’42.

La sua casa ha uno schema a villa veneta di campagna con salone centrale e stanze laterali ed è abitata dalla sua famiglia dal 1918. L’ultima ristrutturazione è testimoniata da una inserzione nella porta d’ingresso e risale al 1873; fu eseguita dal Sig. Gianbattista Danzo.

 La casa è ora dotata di un lungo viale d’ingresso affiancato da prati con alberi da frutto molto vecchi; una parte dei prati, un tempo, era seminata a frumento. Dietro a casa, in mezzo ai prati, a circa 200 metri di distanza, scorre la Roggia Mattarella derivante dall’omonima risorgiva, che viene arricchita dall’acqua del fiume Ceresone e dalla roggia Dieda perché ora è povera d’acqua.

L’acqua della roggia serviva, in inverno, per il bucato “grosso” che veniva fatto a fine novembre e a marzo, con cenere ed acqua calda e poi risciacquato nella roggia. Inoltre era usata per il bucato settimanale che veniva fatto esclusivamente a mano direttamente nel corso d’acqua che era freddo ma non gelato neppure in inverno. Queste operazioni di bucato erano anche un’occasione di condivisione e collaborazione essendo così gravose da non poter essere affrontate da una persona sola: lo testimonia la presenza di un “lavello” doppio ancora in buone condizioni presente a casa di Germana.

L’acqua del Go’ invece, che passava dietro a casa, serviva naturalmente per il bestiame che, due volte al giorno, veniva accompagnato a bere l’acqua nella “bevarà”.

Un altro importantissimo utilizzo dell’acqua era l’irrigazione dei campi: l’acqua scorreva nelle canalette seguendo un calendario orario, grazie all’apertura o chiusura delle paratie. Le colture erano prevalentemente il foraggio e, prima della guerra del 1915-18, anche il riso, il frumento, il lino, la canapa.

Lungo tutti i fossi crescevano rigogliosi i gelsi, le cui foglie servivano per allevare i bachi da seta, che finivano per essere lavorati in filanda a Cittadella (attualmente Hotel Filanda). I ricordi di Germana comprendono molti animali che vivevano in relazione con i corsi d’acqua, le lamprede, le “spinose”, le chiocciole d’acqua, i ramarri, le libellule.

Iris gialli, giaggioli spontanei, azzurri non ti scordar di me, fresco crescione rallegravano le bordure dei fossi ombreggiate dalla presenza di diversi alberi: platani, salici, aceri campestri, ontani neri, acacie dalle bianche fioriture primaverili e sambuchi. In particolare quest’ultimi risultavano essere utilissimi per creare i manici degli utensili da lavoro che erano così resistenti e leggeri.