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Le Risorgive
Cosa sono e la loro importanza
“La storia di un ruscello, anche di quello che nasce e si perde fra il muschio, è la storia dell’infinito.”
Ci sono acque che scavano in superficie le montagne, altre che invece le attraversano in profondità fino a riemergere in pianura: queste ultime sono le risorgive.
Anticamente diffuse e contornate da paludi e boschi, modificate da secolari bonifiche agrarie e opere di canalizzazione, originano in corrispondenza di una fascia più o meno ampia al limite tra alta e bassa pianura, spesso chiamata media pianura. Qui i sedimenti grossolani abbandonati dai fiumi montani ai piedi degli ultimi rilievi alpini sono progressivamente sostituiti dai depositi più fini che vengono trasportati più lontano dalle acque in piena, senza però che vi sia una netta separazione tra gli uni e gli altri.
Così le acque di infiltrazione e ruscellamento di provenienza montana, quelle cadute con le precipitazioni e quelle prodotte dalle dispersioni del corso alto dei fiumi montani (zona di ricaricasituata nell’alta pianura è caratterizzata dalla presenza della falda libera e dal materasso alluvionale, substrato ghiaioso e sabbioso indifferenziato. Leggi), percorrono l’acquifero indifferenziato sotterraneo dell’alta pianura attraverso sedimenti permeabili costituiti da ciottoli, ghiaie e sabbie fino a incontrare le lenti di sedimenti impermeabili del sistema multifaldeIl sistema multifalde è proprio della media pianura e comprende l’acquifero superficiale e diverse falde sovrapposte in pressione, separate tra loro da strati impermeabili ad argille e limi. Leggi della media pianura, rappresentati da limi e argille, che ne bloccano l’avanzamento. In queste condizioni una parte dell’acqua che imbeve le falde trova sfogo in superficie: sono le risorgive.
La risorgiva è il punto di affioramento della falda. Forma un reticolo fitto che origina fiumi importanti per la pianura padovana-vicentina, quali Bacchiglione, Astichello, Tesina e Tergola.
Indice del contenuto
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Sezione stratigrafica ipotetica della zona delle risorgive
Il continuo divagare dei fiumi nella pianura ha portato, al di sotto della superficie, a un’alternanza di sedimenti fini, limoso-argillosi, impermeabili e di sedimenti più grossolani, ghiaie e sabbie, permeabili. L’acqua della falda più prossima al livello campagna, quando ostacolata da strati impermeabili, risale in superficie originando le risorgive.
Alta e media pianura tra Vicenza, Padova e Treviso
I percorsi che l’acqua crea e segue, tra rocce e sottosuolo, sono a volte sorprendenti. Può, per esempio, sembrare strano che parte dell’acqua che alimenta l’acquifero nel territorio considerato provenga dall’Altopiano dei Sette Comuni dove oltre il 60% delle precipitazioni si infila in fratture e cavità carsiche, per finire poi nel Canal di Brenta, sgorgando in sorgenti di cui la più celebre è quella dell’Oliero. Confluita quindi nel Brenta e giunta all’altezza di Bassano del Grappa, l’acqua che ha seguito questa via ed è passata entro la falda impiega oltre 10 anni per riemergere nelle risorgive della media pianura, dopo soli 10-20 chilometri di percorso.
Il deflusso sotterraneo dell’acqua che deriva dal fiume Brenta segue nel sottosuolo anche le tracce di antichi alvei abbandonati. Nel tratto compreso tra Bassano e Friola il fiume disperde in falda le sue acque, nel tratto successivo tra Friola e Carturo, invece, le raccoglie. Pesanti scavi in alveo realizzati in passato e captazioni ad uso potabile e agricolo hanno modificato la capacità del Brenta di alimentare la falda e le risorgive, fattore che ha inciso sulla progressiva scomparsa di queste ultime o sulla forte riduzione di portata.
Un ulteriore apporto alla dispersione in falda delle acque destinate alle risorgive è dato dai fiumi minori e dai sistemi irrigui, in particolare da quei canali non impermeabilizzati che restano in funzione tutto l’anno.
Le acque confinate nelle falde profonde in pressione continuano il loro viaggio verso la bassa pianura, se prima non sono prelevate da pozzi a uso prevalentemente potabile.
Punti d’interesse alla scoperta delle risorgive
La sezione seguente vuole offrire qualche spunto per la visita autonoma, senza però avere la pretesa di essere esaustiva. Vogliamo lasciare al visitatore il gusto di scoprire, o riscoprire con occhi diversi, il territorio di San Pietro in Gu.
Rinascere dall'acqua
La metafora dell'acqua, dalle paludi ai fontanili, le caratteristiche delle acque di risorgiva, ambiente, piante e animali
Vivere attorno all'acqua
L'importanza dell'acqua alle origini della nostra comunità e dell'agricoltura, un fiume, una foresta, l'acqua e le coltivazioni, l'antichità e il medioevo, Venezia e l'agricoltura moderna, i nobili Capra e i mulini
Incontrarsi tra acqua e terra
Il luogo si fa comunità, il contratto di risorgiva, le testimonianze di persone che vivono da sempre a San Pietro in Gu
Un patrimonio a rischio
“Erano veri e propri paradisi terrestri i luoghi dei capifonte delle sorgenti, nell’area dei prati del destra Brenta. La perdita di 15 metri cubi al secondo in 50 anni, a confronto con l’arco di tempo di costruzione di questo acquifero, in milioni di anni, è paragonabile ad un lampo di temporale…
Se questa è la misura reale del fenomeno, dobbiamo interrogarci subito sul futuro di questa risorsa, nel territorio del parco dei morbidi e coloriti prati del destra Brenta”
(Consorzio Bonifica Pedemontano Brenta, 2004)
Molte delle risorgive di destra Brenta sono scomparse e altre sono in uno stato critico a causa di molteplici motivi come le captazioni d’acqua, l’abbassamento del livello del Brenta per effetto delle escavazioni e il conseguente minore apporto d’acqua alle falde.
Appare indispensabile un aggiornamento della situazione delle risorgive, con un monitoraggio che integri i dati raccolti ormai diversi anni fa.
Le acque del sottosuolo sono una risorsa idrica indispensabile a scopo potabile per cui occorre preservarle da ogni possibile fonte d’inquinamento, anche attraverso controlli accurati e frequenti.
Le variazioni climatiche in corso, che portano a una progressiva scomparsa dei ghiacciai e dei nevai montani, riserve importantissime d’acqua, e l’estremizzazione dei fenomeni meteorologici intensi alternati a periodi di siccità, portano sempre più i corsi d’acqua, e quindi anche le risorgive, a una notevole fluttuazione della loro portata nel corso dell’anno. Se polle e rogge si prosciugano periodicamente, molte delle tipiche componenti biotiche acquatiche (es. pesci rari e tipici, stadi larvali di libellule e anfibi ecc.) vengono meno.
Utilizzo razionale dell’acqua, protezione dalle fonti d’inquinamento e tutela della biodiversità sono quindi le priorità che occorre darsi per preservare il patrimonio risorgive. A tal fine, grazie al progetto Life Risorgive (LIFE14/NAT/IT/000938) e all’iniziativa del comune di Bressanvido, nel 2020 il Comune di San Pietro in Gu è stato firmatario, assieme a numerosi tra enti ed associazioni, del primo Contratto di Risorgiva italiano, nato allo scopo di tutelare e gestire al meglio le risorse idriche dei territori di risorgiva della media pianura padovano-vicentina.