L'importanza di un mulino

Testimonianza del Sig. Piergiorgio Meneghetti

Ho seguito un breve tratto del fiume Ceresone nella proprietà del Sig. Meneghetti Piergiorgio, di anni 83. Nel suo terreno si trova un edificio, un tempo adibito a importante mulino; fino al 1933 le sue ruote azionavano una mola a pietra, poi furono sostituite da una turbina, in funzione fino al 1974. 

All’interno di questa proprietà avviene la confluenza del fiume di risorgiva Ceresone con il Ceresoncello. 

Questi due corsi d’acqua si separano qualche chilometro più a Nord e si riuniscono in prossimità del “mulino” vero e proprio.

Il mulino, oltre a far funzionare le macine, nel periodo della trebbiatura, azionava una trebbiatrice in legno. Ciascuna famiglia, in caso di necessità, si rivolgeva alla famiglia Meneghetti per effettuare questa importante lavorazione; con il carro trasportava il frumento e al ritorno riportava i chicchi che venivano poi fatti asciugare sul “selese” (la corte pavimentata).

Lì vicino scorre anche la roggia Cappella che nasce poche centinaia di metri più a Nord, nella zona umida vicino alla rotatoria in uscita dal paese in direzione Carmignano.

Esisteva un altro mulino che si trovava più a Sud, in località Rebezza, sempre sul fiume Ceresone, di un’altra famiglia Meneghetti.  Erano numerosi i mulini, per la farina di frumento, per il mais, per il riso, lungo questo corso d’acqua perché era l’unico che garantiva una sufficiente portata nel corso di tutto l’anno.

Tra i ricordi del Sig. Piergiorgio c’è anche la nascita del laghetto sportivo di San Pietro in Gu: avvenne verso la fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ’70, a seguito dell’escavazione della ghiaia.  Una volta tolto lo strato di terreno e di ghiaia l’acqua di risorgiva affiorò e riempì l’invaso così come ora lo si vede.